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Chirurgia Plastica a Catania - Narcodent Deco

Chirurgia Plastica a Catania - Narcodent Deco è la soluzione di qualità per la Chirurgia Plastica a Catania. Scopri tutti i nostri trattamenti di Chirurgia Plastica a Catania.

Alla Narcodent DeCO crediamo fermamente che il ruolo della chirurgia estetica non dovrebbe essere quello di standardizzare la bellezza mirando ad un ideale estetico “panetnico”,bensì quello di migliorare l'aspetto di ciascun paziente senza fargli perdere la sua individualità e rispettando il suo potenziale naturale, valorizzandone l'unicità.

C'è qualcosa che non ti fa star bene con te stesso?

Parlacene, spesso la soluzione è più semplice di quanto pensi.

Oggi più che mai è necessario assicurarsi di avere le informazioni corrette: per farlo è necessario porre le giuste domande a professionisti con esperienza comprovata.

Sulla chirurgia plastica e sulle sue diverse terapie e tecniche se ne discute ormai diffusamente su tutti i media e il rischio è la diffusione di falsi miti o, peggio, di disinformazione.

Ricerche su internet e blog non potranno mai sostituire il parere di uno specialista a seguito di una visita. Il motivo è che ognuno di noi è diverso dall'altro ed in quanto unici necessitiamo di cure individualizzate, in qualunque ambito medico-chirurgico.

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Il dott. Aurelio Cardaci è medico chirurgo, specialista in chirurgia plastica, è membro della AICPE (Associazione Italiana Chirurghi Plastici Estetici), socio della SICPRE (Società Italiana Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica) e SIME (Società Italiana Medicina Estetica). Offre la sua esperienza in tutti gli ambiti della chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica e della medicina estetica.

Si è formato in scuole di eccellenza sia in Italia che all’estero (Francia, Spagna, Giappone) e partecipa a scuole di formazione e master in qualità di docente. Ha ottenuto un Dottorato di Ricerca in Biotecnologie applicate alla Chirurgia Plastica.

E’ specialista in Microchirurgia e Chirurgia della Mano. Lavora anche a Roma presso lo Studio Domimedica e l’Ospedale Israelitico.

‍N° 12559 Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di CATANIA.

Dicono di me...
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Chirurgia del Viso e del Collo

I primi segni di invecchiamento colpiscono elettivamente le zone del nostro corpo che più si muovono nel corso della nostra vita. La comunicazione verbale e non verbale della nostra specie è gestita principalmente dalla faccia che è animata, a sua volta, dai muscoli mimici: le strutture che coprono questo sistema vanno naturalmente incontro alle trasformazioni del tempo. Noi, con adeguate tecniche chirurgiche, siamo in grado di correggerle.

BLEFAROPLASTICA
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Capita spesso di vedere uno sguardo appesantito che, purtroppo, trasmette emozioni negative anche in persone, invece, attive e positive.

Questo accade perché le palpebre sono tra le strutture del nostro corpo che si muovono di più nel corso della vita. Sono quindi tra le prime a risentire dei segni dell’età, a causa del rilassamento progressivo della pelle e al cambiamento della disposizione dei tessuti molli peri-orbitari.

L’intervento di blefaroplastica è indicato in tutte quelle persone che abbiano una eccedenza di pelle valutabile nella palpebra superiore e/o inferiore e la presenza di ‘borse’. Si tratta di un intervento effettuabile in anestesia locale, con un minimo disagio post-operatorio ed un rapido rientro alle attività lavorative. Il nostro obiettivo è quello di donare un nuovo sguardo vivace e comunicatore di una nuova energia vitale.

LIFTING DEL SOPRACCIGLIO
Con il passare degli anni, la cute dell’arcata sopraciliare può andare incontro a un progressivo rilassamento, che determina la sua caduta sulla palpebra. Quello che a prima vista potrebbe sembrare un invecchiamento della palpebra, è in realtà dovuto ad un’alterazione della struttura molle del sopracciglio.

E’ compito della visita specialistica valutare l’entità della ptosi sopraciliare e se associarla o meno ad una blefaroplastica.

RINOPLASTICA
Il ruolo svolto dalla piramide nasale nell’estetica del mosaico facciale è predominante. Spesso, piccole deformità del dorso o della punta sono correggibili con dei semplici interventi in anestesia locale, di durata minima e con un post-operatorio agile e indolore.

Il nostro obiettivo è creare un profilo armonico con il resto del viso, senza stravolgere l’espressività di ogni viso che, in quanto unico, va rispettato.

OTOPLASTICA
Quello delle orecchie ‘a sventola’ può essere una condizione problematica durante l’infanzia o l’adolescenza. Uno degli interventi classici della chirurgia plastica del viso permette di intervenire sulle diverse strutture coinvolte per ricostituire una curvatura fisiologica del padiglione auricolare donando armonia e linearità all’ovale del viso.

Vengono considerati interventi di pertinenza del padiglione auricolare, anche le ricostruzioni dei lobi auricolari o del padiglione dovute a schisi naturali o traumatiche (dovute a piercing, orecchini..). In questi casi, con un semplice intervento in anestesia locale si corregge il danno ricostituendo l’interezza della struttura precedentemente traumatizzata.

AUMENTO DELLE LABBRA
La cheiloplastica è l’intervento di plastica delle labbra. Con il passare del tempo, le labbra (composte dal ‘labbro bianco’ – cute - e dal ‘labbro rosso’ – mucosa -) perdono tonicità e volume, comportando un assottigliamento progressivo.

Con degli interventi in anestesia locale, è possibile aumentare la quota di labbro rosso esposto o, se indicato, è possibile anche l’impianto di una protesi in silicone.

Lo scopo di questo intervento è quello di donare nuovamente alle labbra tonicità e armonia con il viso.E’ possibile trattare il labbro anche con dei filler a base di acido ialuronico che però comportano un tempo di riassorbimento variabile da caso a caso.

LIFTING DEL VISO
Il lifting del viso è l’intervento indicato nei casi in cui i tessuti molli del viso abbiano ceduto con il passare del tempo. Lo scopo dell’operazione è quello di riposizionare i tessuti molli e determinare quindi una trazione armonica e fisiologica sia della cute che delle strutture profonde.

Con un lifting cervico-facciale completo, oltre a trattare le rughe del viso, si tratta anche il collo sia nelle porzioni laterali che nella porzione sotto il mento. I risultati di un lifting perdurano per tutta la vita, poiché in generale riescono a riportare indietro ‘le lancette dell’orologio’ di 10-15 anni.

LIPOFILLING
Il lipofilling consiste nel trapianto di grasso autologo (cioè dello stesso paziente) che viene prelevato con cannule di un diametro inferiore ai 3 mm da differenti aree del corpo. Una volta prelevato il grasso viene opportunamente trattato secondo differenti tecniche e viene reimpiantato nelle aree del viso depresse o ipotrofiche tramite delle micro-cannule inferiori al millimetro.

Il tessuto adiposo contiene, tra l’altro, una quantità variabile di cellule staminali: il grasso, infatti, oltre ad avere una funzione volumizzante, svolge un ruolo fondamentale nella rigenerazione di nuove cellule, garantendo quindi alla pelle un miglioramento del tono, dell’elasticità e della lucentezza.

Oltre che per fini meramente estetici, il lipofilling svolge un ruolo importante nel trattamento di pregresse cicatrici depresse o distrofiche.

FILI DI SOSPENSIONE
Tra le tecniche alternative al lifting c’è l’impianto di fili di sospensione al viso e collo. Si tratta di tecniche mini-invasive che prevedono l’impianto al disotto della cute di fili riassorbibili che, a seguito di una congrua trazione, riposizionano la cute e i tessuti molli secondo un ‘vettore anti-gravità’, cancellando le odiate pieghe cutanee del viso invecchiato e attenuando altresì le rughe.

La durata è variabile, in quanto la degradazione dei fili comporta una reazione cicatriziale che donerà longevità soggettiva al risultato. A differenza del lifting, l’impianto di fili di sospensione è un intervento ambulatoriale rapido e indolore.

Chirurgia del Corpo

MASTOPLASTICA ADDITIVA
E’ desiderio comune di tutte le donne avere un bel decolleté. Tra gli interventi più comuni di chirurgia estetica, la mastoplastica additiva consiste nell’impianto di una protesi in gel di silicone o al di sotto del muscolo pettorale o al di sotto della ghiandola mammaria.

Sulla base delle caratteristiche di ogni singola paziente (peso, altezza, corporatura..) verrà condiviso un percorso operatorio teso a donare maggiore pienezza e proiezione al seno, evitando risultati non in equilibrio con il resto del corpo.

MASTOPESSI
Le caratteristiche di una mammella possono cambiare a seguito di gravidanza/allattamento o dopo dimagrimenti importanti che comportano lo ‘svuotamento’ del volume del seno che apparirà cadente.

Con delle tecniche di rimodellamento dei tessuti molli è possibile, in base al caso con o senza l’impianto di protesi, ricostituire una mammella tonica e ben proiettata.

MASTOPLASTICA RIDUTTIVA
In alcune donne, le mammelle diventano sproporzionate rispetto al proprio fisico a causa di uno sviluppo progressivo della componente ghiandolare e/o adiposa. Ciò comporta delle conseguenze fisiopatologiche e sociali.

E’ comune notare in queste pazienti una postura alterata a livello della colonna vertebrale, dei segni da bretella del reggiseno sulle spalle, nonché delle dermatiti ricorrenti al di sotto della mammella, soprattutto in estate.

Uno degli interventi con i tassi di soddisfazione più alti nell’ambito della chirurgia plastica è la mastoplastica riduttiva, poiché cambia radicalmente le abitudini psicosociali di una donna, migliorandone sensibilmente la qualità della vita.

GINECOMASTIA
In alcuni uomini, durante la pubertà la spinta ormonale può determinare uno sviluppo della componente ghiandolare mammaria.

Questo processo determina la presenza di una massa ghiandolare variabile da caso a caso che può diventare un problema di natura estetica. Un esame ecografico e un eventuale studio endocrinologico completano lo studio di questi casi, prima di arrivare all’intervento vero e proprio.

In altri casi, invece, non è la ghiandola responsabile dell’eccedenza di tessuto in sede mammaria, ma semplicemente tessuto adiposo (lipomastia) che viene trattato con un’adeguata liposuzione associata o meno ad una resezione cutanea.

ADDOMINOPLASTICA
L’addominoplastica è un intervento di rimodellamento della parete addominale, indicato in soggetti che abbiano affrontato di un forte dimagrimento o in soggetti che, per altre cause, presentino un rilassamento della componente cutanea e muscolare della parete addominale.

E’ preferibile intervenire su soggetti con peso stabile, in quanto l’addominoplastica non è un intervento il cui obiettivo è ‘far dimagrire’ il paziente. L’intervento ha diverse fasi, tra cui il riposizionamento dell’ombelico, la riparazione dei muscoli retti dell’addome e l’asportazione di una quota variabile di cute in eccesso.

All’addominoplastica è spesso associata una liposuzione di contorno. E’ un intervento che si svolge in anestesia generale e, pertanto, tutte le tappe pre e post operatorie vanno approfonditamente discusse con il chirurgo.

E’ un intervento con alto tasso di soddisfazione, poiché migliora sensibilmente la silhouette corporea, aumentando radicalmente l’autostima del paziente.

LIPOSCULTURA
E’ un associazione di processi operatori di liposuzione e lipofilling. La liposuzione è un intervento di rimodellamento corporeo per donare nuovamente armonia alla silhouette, soprattutto in alcune regioni come addome, fianchi e glutei.

Un secondo tempo di lipofilling andrà a riempire aree precedentemente svuotate, ricostituendo, pertanto, le curve per un fisico attraente.

LIFTING DI BRACCIA
Soprattutto nelle donne, col passare degli anni può verificarsi uno sgradevole rilassamento del versante ulnare delle braccia (le cosiddette batwings, ali di pipistrello). Questo comporta un accumulo di tessuto adiposo che, legato alla progressiva diminuzione di elasticità cutanea, determina questi antiestetici problemi, piuttosto visibili con il movimento e con abiti estivi.

Con l’intervento di brachioplastica, si corregge questa condizione ricostituendo una silhouette del braccio tonica e giovanile.

LIFTING DI COSCE
E’ un intervento che ha come obiettivo la ricostituzione della silhouette delle cosce, soprattutto a livello della radice dell’arto inferiore dove, a causa di un eccesso di grasso e cute, si creano fenomeni di frizione all’interno coscia, che determinano disturbi sia antiestetici che funzionali.

E’ spesso associato ad una liposuzione e va discusso approfonditamente con il chirurgo il percorso pre e post operatorio.

GLUTEOPLASTICA
La gluteoplastica consiste in un aumento volumetrico dei glutei tramite lipofilling o filler specifico a base di acido ialuronico o, ancora, attraverso l’impianto di una protesi al silicone.

E’ obiettivo dell’intervento donare maggiore proiezione e rotondità al gluteo, al fine di avere un avvenente lato B.

Chirurgia della Mano e dell'Arto Superiore

SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
Il tunnel carpale è uno spazio di passaggio nel polso per vasi, nervi e tendini, localizzato profondamente al legamento carpale. In alcuni soggetti il legamento con il tempo può comportare una costrizione delle strutture al di sotto di esso e poiché il tunnel è delimitato da tessuto osseo indeformabile, questa aumentata pressione determina una sofferenza nervosa.

Il nervo mediano è il responsabile della sintomatologia STC. Questo nervo ha fondamentalmente delle proprietà sensoriali localizzate su tutte le superfici della mano e in particolare su quella delle prime tre dita e della metà radiale del quarto, nonché sulle metà distali del dorso di queste dita. Inoltre, è anche responsabile della funzione motoria di alcuni muscoli, tra cui quelli del pollice.

La presentazione classica della Sindrome del Tunnel Carpale (STC) include dolore e parestesie (senso di formicolio) nei territori di innervazione sensitiva del nervo mediano al passaggio nel suddetto tunnel. Questa sintomatologia spesso peggiora nelle ore notturne ed è esacerbata da attività che richiedono una posizione fissa del polso. I pazienti spesso riferiscono difficoltà in azioni come aprire barattoli, tenere in mano il telefono o guidare etc.

Anche se generalmente la sintomatologia è di natura sensitiva in misura preponderante, col tempo possono instaurarsi un’ipotrofia / atrofia a carico dei muscoli innervati del mediano, con conseguente debolezza di forza a carico del pollice (nei movimenti di abduzione  e opposizione).  L’intervento si effettua in anestesia locale e consiste nella liberazione del legamento responsabile della costrizione del nervo all’interno del tunnel.

E’ una procedura di routine che dura pochi minuti, dopo la quale il paziente ritorna a casa con una fasciatura ed un istantaneo sollievo dai sintomi.

MORBO DI DUPUYTREN
La malattia di Dupuytren è una malattia che provoca la progressiva flessione delle dita della mano verso il palmo. Nei pazienti affetti da questa patologia, la fascia palmare si inspessisce e si accorcia, tale da impedire il libero movimento dei tendini nel palmo della mano. Il IV ed il V dito sono generalmente i più colpiti, inizialmente la malattia si presenta con dei piccoli noduli sottocutanei, non dolorosi che evolvono verso la formazione di “corde” che convergono verso il polso.

Con il progressivo accorciamento queste corde anelestiche flettono le dita creando dei punti di aderenza tra fascia e cute che possono apparire come delle fossette sul palmo della mano a ridosso delle pieghe palmari. Nell’80% dei casi si manifesta in soggetti maschi e presenta una predisposizione genetica, ma può essere favorita o aggravata da microtraumi ripetitivi, come i lavori manuali o da condizioni patologiche (diabete, alcolismo...) o dall’assunzione di alcuni farmaci.

Se la situazione peggiora e interferisce con la funzionalità della mano, è possibile intervenire nei primi stadi con delle infiltrazioni. Negli stadi più avanzati, quando le dita appaiono più flesse verso il palmo, si pone l’indicazione chirurgica per trattare il tessuto patologico e realizzare un release dei tendini, permettendo alle dita di estendersi fisiologicamente.

La malattia è inevitabilmente progressiva, quindi una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo ne migliorano sensibilmente la prognosi.

CISTI DELLE DITA
Le lesioni nodulari che con il tempo possono apparire a livello delle dita della mano possono essere di diversa natura: ne fanno parte infatti sia cisti di natura articolare (ganglioni) sia cisti tendinee o ancora dei tumori benigni del nervo (Schwannomi).

Queste neoformazioni hanno caratteristiche benigne e la sintomatologia è legata più al fatto che vanno ad alterare l’armonia anatomica di una struttura complessa come le dita, alterandone progressivamente la funzionalità e la sensibilità.

Un approccio rapido, tramite un intervento in anestesia locale può risolvere tale sintomatologia.

DITO A SCATTO
Il dito a scatto è un disturbo molto comune a carico soprattutto del I, III e IV dito della mano dominante dove un processo infiammatorio a carico della guaina del tendine ne altera la mobilità.

Questa tenosinovite stenosante determina la permanenza di una di queste dita in posizione flessa, per poi raddrizzarsi con un brusco scatto. Il disturbo è spesso doloroso e nelle fasi più avanzate può determinare un blocco del dito.  I segni e i sintomi sono rigidità o gonfiore del dito affetto soprattutto al mattino che migliora nell’arco della giornata, negli stadi iniziali della malattia, e la sensazione di scatto nel movimento di flesso-estensione del dito.

Negli stadi più avanzati si può formare un nodulo alla base del dito affetto e vi può essere dolore irradiato al palmo della mano. Negli stadi terminali della malattia, invece, il dito rimane piegato senza possibilità alcuna di estendersi fisiologicamente, con una grave limitazione dell’uso della mano. Il trattamento dipende dallo stadio in cui si trova il paziente al momento della diagnosi, come sempre, soprattutto in chirurgia della mano, la prognosi dipende dalla gravità del caso.

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